UN CAMMINO…DI SCOPERTA

Il nostro carisma viene espresso con una parola cortissima: VERITAS in uno stemma di colore bianco e nero come il nostro abito. In pratica si esprime attraverso un percorso fatto insieme: LA RICERCA DELLA VERITÁ. Il procedimento per cercare la verità si svolge mediante un cammino incerto e umile che cerca di farsi strada fra numerose nozioni parziali. Quindi la nostra preoccupazione è quella di cogliere attentamente la verità che la vita è in grado di offrire quotidianamente. Introdursi nella verità di una persona significa lasciarsi stupire, perciò la nostra è una spiritualità dagli occhi aperti, attraverso un sistema di governo democratico. La nostra forma di governo è democratica, decentralizzata e non dà spazio all’immobilità e all’irresponsabilità. Verità e comunità sono inseparabili. L’obbedienza esige che noi ci assumiamo le nostre responsabilità: quelle di una comunità di persone che osano dibattere, discutere, dialogare per la ricerca di quella verità che non riuscirà mai a conquistare totalmente. Discutiamo non tanto per vincere, ma per la speranza di apprendere gli uni dagli altri. Ricerchiamo il consenso basato sul dibattito, sulla cortesia, sul rispetto. Il nostro scopo non è la vittoria della maggioranza, ma, se possibile, l’unanimità. In questa ricerca dell’unanimità non esprimiamo soltanto il desiderio di vivere in pace l’uno con l’altro, ma la convinzione che quelli dai quali dissentiamo hanno qualcosa da dirci. Non vi può essere speranza senza aria fresca o ossigeno o una visione nuova. Non vi può essere speranza in un’atmosfera viziata. Ci invitiamo reciprocamente a dedicare la vita a progetti nuovi, a osare di cogliere le sfide del momento piuttosto che dedicare tutto il tempo e le energie nel trattenere. Accettiamo le nostre vulnerabilità. Meister Eckhart, un mistico domenicano tedesco, diceva che “di rado si trova che qualcuno raggiunga qualcosa di buono, se prima non ha compiuto qualcosa di sbagliato”: nessun bambino impara a camminare, senza cadere più di una volta con la faccia a terra. Ecco il carisma specifico della mia congregazione “suore domenicane di Santa Caterina da Siena”: DARE UN VOLTO MATERNO ALLA MISERICORDIA DI DIO. L’errore, la caduta, il peccato perdonato. Dare e ricevere perdono. Un buon governo deve essere a servizio della missione, ma viene ostacolato dall’individualismo e allora impariamo a pronunciare parole di verità. È fondamentale per la nostra democrazia avere il coraggio di parlare sinceramente fra noi, di esternare tutte le tensioni e i conflitti. Ciascuno di noi è dono per la comunità ed è un dovere accoglierci e aiutarci a compiere ciò di cui siamo capaci. Nell’ordine domenicano non ci sono superiori, ma soltanto priori (primi fra i pari). Il compito della priora è quello di aiutare la comunità a definire il proprio progetto comunitario e ad accettare quel bene che le suore hanno definito insieme. La mia comunità di Vigevano ha trasmesso per osmosi questo sistema di governo, tanto che spesso mi sento ripetere: “Ma noi l’abbiamo sempre fatto!”. Dal CDA arrivano proposte concrete di partecipazione e ciascuno è coinvolto nel condividere i problemi, nell’affrontarli e nel risolverli.

La nostra cooperativa comprende soci lavoratori e volontari.

Gli insegnanti e le insegnanti suggeriscono idee, partecipano e verificano. Tutti siamo convinti che il bravo insegnante è colui che si rifiuta di pensare di essere l’unico che sa. San Tommaso d’Aquino sosteneva fortemente che “nessuno insegna qualcosa a qualcuno. Tutto ciò che un insegnante può fare è accompagnare gli studenti nel loro cammino di scoperta”. Fino a che punto riusciamo a ragionare con i nostri colleghi e a cercare insieme la verità? Fino a che punto siamo aperti ad accettare che le nostre teorie favorite siano messe in discussione?

Queste sono le nostre domande aperte.

Suor Vittoria Brandi